mercoledì 21 marzo 2012

Back from Brazil... Você fala português?

Importantissimo, per approcciarsi in modo corretto al mercato brasiliano è ovviamente avere un minimo di conoscenza della lingua portoghese...

Ottima informazione grazie... cambio blog...

E' veramente ovvio, ma quanti italiani sono convinti che il portoghese e lo spagnolo siano praticamente uguali, tentando improbabili dialoghi in lingua spagnola con i brasiliani...!

Oltretutto, poichè lo spagnolo e l'italiano sono praticamente identici (basta mettere la "s" finale...) per la proprietà transitiva io mi azzarderei ad affermare che potremmo addirittura parlare italiano in Brasile, sicuramente saremmo compresi da tutti...

Per mia esperienza devo dire che il portoghese è una lingua che, senza affrontare un percorso di studio, è molto facile... da imparare male!

Investire in un corso di portoghese, oltre che ovviamente ampliare la propria cultura, può agevolare parecchio nella comunicazione con i brasiliani, a tutti i livelli.

Inoltre tentando di parlare portoghese riceveremo apprezzamento da tutti.

Nota...
Ringrazio pubblicamente la mia personal tutor Patrizia Minervini di Tradport, che con tanta pazienza mi sta aiutando nello studio di questa bellissima (e difficile) lingua e nell'apprendimento di molte utilissime informazioni relative alla cultura brasiliana (oltre ad aver avuto il piacere di bere insieme parecchi corroboranti caffè).


In Brasile per lavoro, suggerisco di farsi aiutare da un interprete che ci accompagni, piuttosto che azzardare dialoghi in“portunhol”, un mix di portoghese e spagnolo che è apprezzato dagli italiani, ma non molto dai brasiliani...

Io sinceramente per non correre rischi mi sono fatto aiutare dai miei colleghi di International Project che mi hanno accompagnato e mi hanno seguito da interpreti per miei incontri di lavoro paulisti.

Ok, finora ho raccontato un mare di ovvietà, ne sono consapevole.

Ma sono veramente ovvietà per tutti?

Le aziende italiane, ad esempio, come si affacciano a questo esigente mercato?


Ho notato che tante aziende italiane stanno proseguendo imperterrite a presentare in Brasile siti web, monografie, cataloghi di prodotto in italiano, inglese e spagnolo.

E' importantissimo presentarsi ai potenziali clienti brasiliani con un sito, un catalogo, materiale di presentazione in portoghese.

Perchè avviene questo?
Principalmente perchè i responsabili aziendali vogliono evitare di spendere (loro dicono "spendere", ma in realtà dovrebbero dire "non investire") risorse in traduzioni ritenute inutili e di conseguenza in aggiornamenti del materiale pubblicitario.
Quindi per risparmiare, preferiscono portare con sè materiale che già viene normalmente distribuito in Europa in lingua inglese, non tradotto in portoghese, non considerando che sia poco comprensibile ai brasiliani!


A detta degli stessi brasiliani, l'inglese è decisamente poco diffuso in Brasile, anche in una metropoli evoluta e vivace come San Paolo.
Personalmente ho fatto parecchia fatica a trovare persone disposte ad affrontare una conversazione in inglese (sarà per il mio inglese...!?)

Consoliamoci pensando che in Italia le problematiche nel parlare in Inglese sono le medesime.

Gran parte dei brasiliani non conosce l'inglese e togliamoci dalla testa che l'italiano sia loro comprensibile. Anche lo spagnolo pur essendo maggiormente comprensibile per il brasiliano, non è uguale al portoghese!

Tutte queste ovvietà vanno sommate al fatto che la comunicazione grafica non è adeguata alle peculiarità dei brasiliani, si può immaginare facilmente che risultato si possa ottenere in una missione di new business in Brasile...

Ma questo sarà uno dei prossimi argomenti del blog...

Até logo

1 commento:

  1. Ale, sou eu quem te agradece publicamente! Obrigada por tudo. Foi um prazer ter um aluno tão dedicado, motivado e inteligente como você!
    Bom trabalho... e se quiser fazer mais "conversação com cafezinho" é só falar! :-)
    Patrizia

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